
Vivo nella mia propria casa Mai ho imitato qualcuno E derido qualsiasi maestro Che non si derida da sé. (Nietzsche)
Le eclissi e la scoperta di pianeti Terra - Parte 2
07.10.2013 17:40Un'eclissi accade ogni volta che un oggetto passa tra noi e un altro oggetto oscurandone la luce. Praticamente, tutti i pianeti che hanno lune hanno eclissi di sole. Nel nostro sistema solare gli unici pianeti senza luna sono Mercurio e Venere. Attualmente siamo a conoscenza di 170 lune ma il numero è destinato a salire con l'input di nuovi dati. Spesso queste eclissi sono troppo piccole per bloccare il disco solare e produrre un oscuramento visibile. Per osservare un'eclissi come quelle della Terra è necessario un complesso rapporto di dimensioni e distanze, un insieme cioè di coincidenze cosmiche. Il Sole è 400 volte più grande della Luna e 400 volte più lontano dalla Terra, per questo sole e luna ci appaiono simili in dimensioni. La probabilità che si verifichi un tale allineamento nello stesso momento in cui un essere intelligente lo possa osservare e porsi delle domande sono esigue al punto che potrebbe essere ragionevole pensare che siamo gli unici in grado di poter assistere ad un allineamento così particolare. Proprio grazie a questa particolarità, le eclissi sono state una fonte preziosa di conoscenza e comprensione dell'Universo. Le eclissi hanno svolto, per esempio, un ruolo fondamentale nello scoprire che la Terra è sferica. L'eclissi di Luna, in particolare, ha permesso agli antichi di osservare il corno d'ombra proiettato dal nostro pianeta sulla superficie lunare e di arrivare alla conclusione che la Terra è sferica e non piatta. Le eclissi totali di Luna sono state inoltre utili a studiare il fenomeno della diffusione ottica: il nostro satellite diventa rosso arancio perché trovandosi nell'ombra proiettata dalla terra un po' della luce si diffonde attraverso l'atmosfera. Lo stesso fenomeno lo possiamo osservare all'alba e al tramonto: quando il sole si trova all'orizzonte la rifrazione dei raggi solari che attraversano l'atmosfera creano una curvazione della luce producendo il rossore. Il più grande beneficio scientifico che le eclissi sono state in grado di apportare è, tuttavia, la possibilità di osservare la corona del Sole, cioè una tenue e caldissima atmosfera esterna altrimenti del tutto invisibile. Il disco solare è un milione di volte più brillante della corona solare, quindi se non lo si oscura questa rimane invisibile. Grazie alle eclissi si è potuta osservare la sua estensione fino a capire che noi stessi ci troviamo all'interno dell'atmosfera solare e dell'estensione della corona. Grazie all'uso del coronografo, le sonde spaziali possono mostrare la corona in tutta la sua grandezza senza dover aspettare le eclissi. Nel 1971 un satellite scattò immagini riprendendo esplosioni della corona e si scoprì che il sole produce espulsioni di massa coronale, altrimenti dette CME, potenti come miliardi di armi nucleari che proiettano nello spazio enormi quantità di particelle cariche elettricamente ad alta velocità. Queste particelle puntano la Terra causando aurore normalmente visibili solo ai poli ma che possono danneggiare satelliti, comunicazioni e reti elettriche. La quantità di materia espulsa durante una CME è immensa, si stimano 100 milioni di tonnellate durante un'eruzione. Nell'ottobre 2003 una violenta serie di CME produsse aurore visibili fino in Florida e provocarono un black out sull'intero pianeta. Il pericolo maggiore si presenta quando il ciclo solare raggiunge il suo massimo, ogni 11 anni circa. Durante questa fase possono verificarsi anche 2 o 3 CME al giorno, mentre nella fase di minimo anche una alla settimana.
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