Vivo nella mia propria casa Mai ho imitato qualcuno E derido qualsiasi maestro Che non si derida da sé. (Nietzsche)


Guernica - Pablo Picasso

30.07.2013 18:56

L'opera è realizzata secondo gli stilemi del cubismo; il quadro è sostanzialmente monocromo con toni bianchi neri e grigi, per evocare la drammaticità, la brutalità e la disperazione che intendeva trasmettere. Essendo nelle intenzioni dell'artista una sorta di messaggio universale, il dipinto non presenta elementi che richiamino al tempo e al luogo dell'accaduto, e lo spazio è annullato proprio per consentire una visione simultanea dei vari frammenti. Seguendo la lettura da sinistra a destra la prima figura è quella di un toro, e qui ci sono due interpretazioni completamente divergenti: potrebbe essere il simbolo del popolo spagnolo che, seppure fiero, assiste impotente allo scempio della guerra civile oppure il toro stesso è il nemico, e vuole rappresentare la causa e la brutalità del disastro. La donna sotto il toro rappresenta con urla di dolore e in braccio il figlioletto morto la disperazione per i lutti provocati dagli eventi bellici: l'immagine è molto forte soprattutto per il collo e la testa che si allungano verso il cielo, in una incerta invocazione o imprecazione verso un nemico invisibile ma chiaramente percepito. Il soldato a terra con il segno delle stimmate nella mano sinistra che rappresenta l'innocenza di ogni milite che si trova a morire in guerra e che tiene nella mano destra una spada spezzata che vuole significare la fine delle ostilità dalle quali potrebbe rinascere una speranza, il fiore che nasce dalla spada stessa. Al centro della scena, tra gorivgli di corpi spezzati, si erge un cavallo che ha un aspetto allucinato da animale impazzito: nella bocca ha una sagoma simile a quella di una bomba a mano ed è il cavallo stesso che simboleggia la violenza di una furia distruttiva. La lampada sopra il cavallo rappresenta il sole o una luce di saggezza da perseguire come unica speranza per l'umanità devastata dagli orrori della guerra, che vengono rappresentati dalla figura di chiusura dell'opera come una donna che brucia tra le fiamme nella sua stessa casa.

In occasione dell'Esposizione Internazionale delle Arti e delle Tecniche di Parigi del 1937 Picasso ricevette l'incarico da parte del governo iberico di rappresentare con una sua opera il padiglione Spagnolo. Avendo deciso di eseguire una tela di grandi dimensioni, per mesi fu alla ricerca di un soggetto adatto allo scopo. Nell'aprile del 1937, durante la guerra civile spagnola dove il generale Franco tentava, riuscendovi più tardi, di attuare un colpo di stato per sostituirsi al governo legittimo, gli giunse la notizia del bombardamento da parte dell'aviazione tedesca della cittadina basca di Guernica, che ebbe enorme risonanza nell'opinione pubblica perchè era in assoluto il primo bombardamento aereo di una città, e per il fatto che era avvenuto in ore di mercato in cui le strade erano piene di persone. Picasso, pervaso da ira e disperazione, volle esprimere la sua rabbia e far conoscere al mondo le atrocità che avvenivano nel suo Paese. Fu così l'occasione per affrontare un tema politico: rendere il feroce bombardamento un grido contro gli orrori della guerra. Si mise così a dipingere freneticamente e in cinque settimane terminò l'opera che sarebbe diventata il simbolo della protesta universale contro ogni conflitto armato. Eloquente in tal senso la risposta di Picasso alla domanda dell'ambasciatore tedesco Otto Abez, in visita al suo studio,  di fronte ad una fotografia del dipinto : " E' lei che ha fatto questo?" " No...voi".

L'opera è esposta al Museo Nacional, Centro de Arte Reine Sofia di Madrid. 

 

 

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