Frutti di bosco congelati: al via le indagini per allarme Epatite A

 In Italia si assiste ad un aumento considerevole dei casi di contagio di Epatite A: 502 casi nel 2013, ovvero il 70% in più rispetto allo scorso anno e il 264% in più rispetto agli ultimi tre anni. Si ritiene che la causa (o una delle cause) sia il consumo di frutti di bosco congelati. Al Ministero della Salute sono arrivate dal 23 maggio all'11 luglio di quest'anno 382 segnalazioni, nel 35% dei casi è stato riferito il consumo di frutti di bosco congelati. Il Piemonte è la ragione maggiormente colpita dall'epidemia: 65 casi di contagio segnalati in questo breve lasso di tempo, contro i 33 registrati durante tutto il 2012. In 8 casi i pazienti avevano assunto frutti di bosco congelati. La Procura di Torino ha avviato un'indagine a campione sulle confezioni di mirtilli e similari in vendita presso negozi e supermercati, in seguito all'allerta lanciata dal Ministero della Salute e partita dall' Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). L'epidemia è scoppiata nel Nord Europa, dove maggiore è il consumo di questa tipologia di prodotto. A preoccupare circa la possibilità di dimostrare una correlazione positiva tra il contagio di Epatite A e il consumo di frutti di bosco congelati è il tempo di incubazione della malattia che può arrivare anche a due mesi. Il sospetto è che i frutti provenienti o lavorati da Egitto, Cina e Nord Europa siano lavati con acqua non potabile prima del congelamento; questo rappresenterebbe il veicolo della trasmissione del virus. I numerosi controlli che sono già stati eseguiti hanno permesso di identificare la contaminazione da Epatite A in 4 lotti di prodotti differenti per i quali sono state diramate notifiche di allerta dal consulente della Procura Raffaele Guariniello. Pur non essendo state riscontrare anomalie nei prodotti italiani, il Ministero suggerisce di consumare i frutti di bosco congelati solo previa cottura.