Açai freeze dried e Ippocrate

 di Edoardo Troiani.  Il frutto della palma oleracea originaria del nord delle Amazzoni, che gli indigeni consumano crudo; a causa del veloce deterioramento dei valori nutrizionali deve subire un procedimento chiamato freeze-drying.

Questo procedimento, a mio modo di vedere, può compromettere le sue qualità nutrizionali. Prendere in considerazione le analisi chimiche, senza considerare altri fattori, e illustrare l'elenco delle vitamine, degli antiossidanti, dei minerali può essere utile; ma volendo considerare la bio-disponibilità, il costo digestivo e l'assimilazione dei nutrimenti dobbiamo spostare la nostra attenzione su altri fattori.

Quando si parla di sostanza organica non si fa la distinzione tra la forma colloidale, che non intasa il nostro fegato e reni, e l'organico in forma cristallina, che si forma con le elevate temperature e implica un maggior costo energetico nell'assimilazione, scatenando una moltiplicazione dei leucociti. L'assenza dei Food-Enzymes che si perdono con temperature superiori ai 60°C. Come non prendere in considerazione l'acqua biologica propria del frutto crudo con i suoi microelementi, e ancora dei valori radianti che ci indicano la vitalità.

Ritornando al succo di açai nella forma naturale posso dire che sicuramente ha un'alta componente di antiossidanti, ma non posso accettare la denominazione  " Super Food ", con la quale si vuole intendere un nutrimento completo, come non accetto tutti i prodotti con aggiunte di minerali e vitamine pastorizzate, per i motivi che ho poco sopra elencati.

E volendo mandare un messaggio agli illusionisti produttori di sostanze miracolose, non ho trovato di meglio che riportare quello che il padre della medicina ci ha lasciato a futura memoria: " Chi non conosce il cibo non può capire le malattie dell'uomo ". (Ippocrate, 460-357ac)